Rino Tringale
"La vita o si vive o si scrive, io non l’ho mai vissuta, se non scrivendola".
Così Luigi Pirandello, in uno dei suoi più illuminanti romanzi, Il fu Mattia Pascal.
A questa frase, istintivamente, ho pensato, leggendo il suggestivo manoscritto de Il guado.
[...] sembrava proprio, leggendo quelle pagine, che Rino Tringale fosse stato capace, al tempo stesso, di vivere e di scrivere.
Fabrizio Catalano nella Prefazione de Il Guado
Lo shock che mi spinse a scrivere Il guado risale a un lontano viaggio di lavoro in India.
Mi trovavo a Mumbai/Bombay quando sul Gateway of India, rientrando in battello da Elephant Island, vidi una scena a cui non ero preparato: rimasi sconvolto e decisi di prendere qualche appunto. Ne venne fuori il capitolo 1, "Il bottino di Ahmed". Per la legge del contrappasso scrissi immediatamente dopo "Eldorado", ambientato nell'opulenta, e per tanti versi innaturale e decadente, realtà di una metropoli occidentale di oggi: Parigi.
Le altre sei storie uscirono dai tasti quasi con moto proprio, credo che covassero in qualche forma, da anni, fra i tanti viaggi, nella mia mente: mi portarono sulle Alpi Svizzere, fra le Montagne Rocciose di Hinmaton Yalaktit del 1877, poi su un volo per Hong Kong che mi trascinò, a sua volta, indietro nel tempo, agli anni della rivoluzione culturale.
Il penultimo capitolo è ambientato nell'oltre, dove un'anima persa, insidiata da un'altra anima persa, si interroga sul suo destino. Nell'ultimo, "Kaos", in cui riprendo alcuni fili de Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia, guardo alla Sicilia con gli occhi dello svizzero e alla Svizzera con quelli del siciliano.
Le recensioni dei lettori
Ale
Ho letto il libro ed è passato orami del tempo quindi non ricordo i particolari ma l'emozione provata. Ricordate la bellissima canzone di Guccini "Il vecchio e il bambino" ? Ecco, leggendo il libro di Tringale sembra che a volte l'autore sia il bambino, a volte il vecchio... Ci sono pagine di struggente ingenuità e pagine di disincantata analisi della realtà e tutto raccontato come una fiaba che fiaba non è...Lo consiglierei ai grandi per ricordarsi del loro essere bambini, e ai ragazzi per guardare la realtà che ci circonda...vicina e spesso lontana.
Roberto
Lettura bellissima....avventura continua intorno al mondo tra realtà e fantasia seguendo la legge del buon senso...lo consiglio a tutte le persone che vogliono aprire i propri orizzonti.
